
Ho sempre pensato che le parole fossero importanti.
Ci credo così tanto, che sulla parola ho fondato il mio mestiere. E in un tempo difficile e critico come questo, le metafore che appartengono molto al nostro mestiere, assumono un senso e un significato che ci costringe ad un loro uso ancora più responsabile.
Da oltre due mesi, ci sentiamo ripetere la metafora del “siamo in guerra, tutti dobbiamo lottare, combattere questo nemico invisibile”. Certo, la metafora della guerra si presta molto alla situazione: un nemico invisibile, un esercito di sanitari impegnati “al fronte”, un esercito di professionisti e persone che si impegnano quotidianamente affinché si possano mantenere almeno gli argini di una parvenza di normalità.
Quello che dimentichiamo, però è che siamo, prima di ogni altra cosa, in cura. E lo siamo perché questo tempo, che oggi è fatto di paura, di angoscia, di solitudine, di incertezza, è un tempo in cui ognuno fa i conti con le scelte fatte, le non-curanze avute, le proprie solitudini interne. Vi è, invece profonda necessità di vicinanza, presenza, rassicurazione, di compassione e solidarietà, di pazienza, ma soprattutto, in questo tempo abbiamo bisogno di ascolto.
Ascolto di ogni pensiero angosciante che almeno una volta al giorno arriva strisciante e sembra strozzarci. Ascolto di solitudini opprimenti che in questo momento bruciano come il sale sulle ferite e che a volte rischiano di far impazzire. Ascolto del dolore provato, vissuto silenziosamente con dignità e compostezza, ma anche di quello urlato, di quello che spacca il cuore di chi ha perso qualcuno che amava senza poter dare un ultimo saluto, una carezza, una parola sussurrata almeno con gli occhi.
Noi siamo in cura, e questo è il tempo della cura e non della guerra.
E’ il tempo della cura responsabile e competente.
E’ il tempo della cura che promette futuro, della cura del corpo, ma anche dell’anima e delle ferite.
E’ il tempo di imparare a rileggere, rielaborare e custodire.
E’ il tempo di trovare, ritrovare se stessi e di tornare al dialogo.
Noi non siamo in guerra, e questo non è il tempo della guerra, ma il tempo della cura.
Inspiration: https://www.internazionale.it/…/22/coronavirus-metafore-guerra
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